Sbarco dei cacciatori delle Alpi Sesto Calende 23 maggio 1859

Dipinto di E. Pagliano, 1865 – Museo Civico Varese

Sesto Calende e la sua storia.

L’ubicazione di Sesto Calende nel punto in cui il Ticino riprende il corso verso il Po uscendo dal Lago Maggiore, ha fatto sì che la località assumesse nel tempo notevole importanza. Qui è stato il punto di transito ove hanno stanziato i popoli primitivi migranti, che hanno lasciato tracce sin dall’epoca neolitica. Nel corso dei primi sei secoli del millennio a.C. qui viveva la gente che ha dato origine alla civiltà detta di Golasecca. Sesto è il centro di questa civiltà, contemporanea alla villanoviana ed alla estense, precedente alla etrusca. Recentemente è stato un susseguirsi di importanti ritrovamenti golasecchiani e romani che attestano le antiche origini di Sesto. La borgata. sin dai tempi antichi, era divisa in due corpi: a N.O. la località detta Scozola, sorta attorno all’Abbazia benedettina di S. Donato, voluta da Liutprando Vescovo di Pavia attorno all’ 830, sottoposta alla Diocesi di S. Ambrogio; a S.E. la zona del porto, del mercato e dei notari. Il nome di Sesto, di cui sono state date più interpretazioni, compare la prima volta nel 966 in atti notarili. I contrasti e le vicissitudini dei monaci benedettini, quali feudatari diretti dell’imperatore e rappresentanti del Vescovo di Pavia, contro la Diocesi di Milano per il processo della strategica posizione, videro Sesto partecipe delle lotte tra l’imperatore e i comuni lombardi. Le lotte tra Pavia e Milano continuarono fino a quando, nel 1534, Paolo III Farnese assegnò l’abbazia e le sue rendite all’Ospedale Maggiore di Milano segnandone l’inesorabile declino. La parte di Sesto non soggetta al monastero fu feudo di un ramo dei Visconti, conti di Sesto e Castelletto, come attestato dalla prima pietra della ora demolita chiesa di S. Bernardino, recante la data 1456. Il feudo si estinse nel 1656. Le terre vennero cedute all’asta per 3000 scudi alla famiglia Cusani alla quale rimasero fino alla Rivoluzione Francese, diventando di volta in volta campo di lotta tra gli eserciti francesi, spagnoli, piemontesi e austriaci. Sesto ebbe un notevole risveglio sotto Maria Teresa ed il di lei figlio Giuseppe II. Subì poi le vicissitudini della Rivoluzione Francese, della Repubblica Cisalpina, del periodo napoleonico e della restaurazione. Il Risorgimento vide molti sestesi coinvolti negli ideali patriottici che originarono i moti di libertà e indipendenza nel 1821, nel 1848 e nello sbarco di Garibaldi in marcia su Varese nel 1859. Nel campo artistico Sesto Calende ha visto nascere personalità eminenti. Primo fra tutti Cesare da Sesto qui nato nel l477. Non meno validi, anche se meno noti, gli scultori Luigi, Giovanni Stefano e Battista da Sesto che operarono a Milano e a Pavia tra la fine del 500 e l’inizio del 600, considerati tra i migliori scalpelli. Il Consiglio Comunale, chiamato nel XVI sec. Consiglio dell’Università, ebbe un ruolo importante nella difesa degli interessi dei concittadini contro gli abusi dei vari padroni, fossero i feudatari o i reggenti dell’Ospedale. Degno di essere ricordato quale rappresentante di questo ruolo è Giulio Cesare Testa eletto nel 1596. L’amministrazione Comunale nel 1657 riuscì ad affrancare il Comune dal Dazio sul pane e dal canone annuo del fieno. Nel 1671 ottenne che il Bargiello di campagna rinunciasse ad un balzello di 20 staia di sale. Nel 1763 il Consiglio riuscì a far annullare un sopradazio sul vino. Fino a metà del sec. XVIII° la famiglia Busca esercitò il commercio esclusivo dei ciottoli di fiume ricchi di silice, diretti sui barconi alle vetrerie di Murano. Nel 1850, su iniziativa di F. Besozzi, nacque una Società anonima detta:” Della Ferrovia a tiro di cavalli da Tornavento a Sesto Calende pel rimorchio terrestre delle barche evitando le difficoltose rapide del Ticino”. La ferrovia, nota come Ipposidra, opera per ingegno unica in Europa, venne chiusa nel 1865. Tracce dei manufatti occorsi si possono vedere anche oggi. Il più importante, il monumentale bacino, venne malauguratamente demolito nel decennio 1950-1960. Nel 1807, ad opera di G.B. Rossini, venne impiantata nel golfo di S.Anna una vetreria. Nel 1906 ne sorse un’altra sotto forma di cooperativa. Divenuta A.V.I.R. è stata chiusa recentemente, dopo essere passata di mano, divenendo archeologia industriale. Nel 1907, per opera del tedesco Werbenboch, residente in zona, venne realizzato un prototipo di idrovolante che per insufficiente potenza del motore non potè mai prendere il volo. A lui fece seguito il novarese Gabardini e poi, per opera della famiglia Capè, sorse il 1° cantiere per la costruzione in linea industriale degli idrovolanti che con i Sorci Verdi e Italo Balbo resero famosa Sesto nel mondo. Venne così la S.I.A.I. Marchetti, che divenuta Agusta, ha chiuso l’attività in Sesto negli ultimi anni.

Cesare da Sesto

Cesare da Sesto nacque a Sesto Calende nel 1477 e probabilmente si formò a Milano a contatto con Leonardo da Vinci, di cui divenne un fedele seguace, rientrando nella cerchia dei leonardeschi. Grazie ai suoi viaggi in particolare diffuse lo stile del maestro anche in aree da lui mai toccate, come il Meridione d’Italia.

Si è ipotizzato che possano essere di sua mano alcuni affreschi con Storie di Santa Caterina dell’Abbazia di San Donato a Sesto Calende.

Morì il 27 luglio 1523 a Milano all’età di 46 anni.

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